Nuova direzione per la Blackberry
Dopo avere parlato di Nokia e di Motorola, i big storici della telefonia poi andati in disgrazia, facciamo oggi un approfondimento su Blackberry. Quest’azienda, diffusa nella fascia alta della clientela degli uomini d’affari, si è ritrovata velocemente fuori mercato e si è dovuta reinventare.
Il grafico che rispecchia le quotazioni è lapalissiano. Infatti, racconta perfettamente l’evoluzione della strategia aziendale, troppo chiusa nel suo sistema, che l‘ha relegata in una nicchia di mercato esigua, superata dall’ascesa di Apple e Samsung.
In questi anni si sono diffuse varie voci di possibili scalate da parte di società del sud-est asiatico. Ma vuoi l’infondatezza di queste voci, vuoi i veti da parte degli organi di controllo che paventavano rischi per fuga di dati sensibili della clientela, ad oggi BBRY è ancora una sposa in cerca di marito.
La nuova strategia di Blackberry
Il nuovo CEO, John Chen, ha cercato di dare un nuovo taglio aziendale e di puntare in primis su servizi disponibili anche su dispositivi terzi e successivamente all’hardware.
Questa strategia ha fatto sì che gli ultimi tre trimestri si chiudessero in utile. Nonostante l’azienda abbia un P/E di 45 contro il 17 di Apple, potrebbe avere intrapreso la strada della svolta e potrebbe tornare sotto i riflettori, sia di possibili acquirenti che degli investitori stessi.
Addirittura, secondo un’indiscrezione di poche settimane fa, la società sta pensando di uscire del tutto dalla produzione hardware e di produrre i suoi software per tutti i dispositivi mobili, IOS e Android in primis.
Blackberry sui mercati
Blackberry ha vissuto una grande trasformazione, passando da azienda leader della telefonia mobile e utilizzata dalla “gente che conta” della fine degli anni 2000 ad una damigella che nessuno vuole più. Almeno così sembra, perché la verità sta spesso nel mezzo.
Di sicuro il quadro non è roseo guardando le quotazioni e come il mercato abbia penalizzato la società passata dai 150 dollari del 2008 ai 6.8 dollari attuali. La nuova strategia sembra però aver portato nuova linfa vitale anche sui mercati.
Dal punto di vista tecnico le quotazioni sono compresse in un trading range di lungo periodo che va dai 6 ai 15 dollari, e la fuoriuscita da questi livelli darebbe un impulso notevole alle quotazioni.
Visto il cambio radicale di strategia, sembra molto più probabile una fuoriuscita verso l’alto, suffragata dalla reazione recente che ha portato le quotazioni a quasi 12 dollari.
Una formazione di una base tra i 9 e 10 dollari darebbe nuova linfa per un attacco dapprima dei 12 dollari e poi dei 15 dollari!
Conclusione
La storia di Blackberry legata ad una gestione autoreferenziale chiusa su sé stessa, e che ha perso sempre più quote di mercato della fascia alta, ci insegna che non è mai troppo tardi per cambiare strada. In questo caso, l’azienda è stata costretta a ripensare il proprio posizionamento e a dare un taglio netto col passato.
Infatti, la scelta di diventare un’azienda di servizi potrebbe far cambiare pelle all’azienda e farla tornare leader della clientela di alta fascia.
Tecnicamente è importantissimo il supporto di 6 dollari, mentre un ritorno sopra gli 8 dollari potrebbe innescare rialzi molto più consistenti.
A questi livelli e viste le aspettative strategiche, oltre ad una volatilità molto bassa, sarebbe tutt’altro che ardito mettere in essere posizioni long in opzioni a medio e lungo periodo che potrebbero sfruttare in maniera molto consistente lo scenario sopra-descritto con un investimento molto limitato.