Lo spread trading e i segnali tecnici
Quali sono i principali segnali tecnici per lo spread trading?
Il commodities spread trading ha il vantaggio statistico derivato dalla stagionalità di cui le altre operatività non possono avvalersi.
La stagionalità, definita come analisi fondamentale storica, si basa sull’andamento medio avvenuto negli anni passati; ma se da un lato abbiamo la statistica a nostro favore, dall’altro abbiamo l’incognita di eventi geo-politici e/o naturali che influenzano in modo rilevante l’andamento delle commodities, determinando in alcuni casi un andamento contro stagionalità.
Utilizziamo l’analisi tecnica per ottimizzare una operazione in spread individuando un segnale di inversione per un nuovo ingresso o come indicazione di uscita per una posizione che abbiamo già in portafoglio.
I principali segnali tecnici sono il segnale 1 2 3 e la divergenza con l’RSI, analizziamoli nel dettaglio.
Segnale 1 2 3
Utilizziamo il segnale 1 2 3 per individuare l’inizio o la fine di un trend, che esso sia rialzista o ribassista.
1 2 3 Ribassista
Individua la fine di un trend ribassista o l’inizio di un trend rialzista.
Il punto 1 rappresenta il minimo di un andamento ribassista dei prezzi.
Il punto 2 individua il primo storno verso l’alto da cui parte una nuova discesa.
Il punto 3 è quello di ripartenza del trend verso l’alto.
Il segnale 1 2 3 ribassista è considerato valido quando dal punto 3 i prezzi hanno superato al rialzo il punto 2.
1 2 3 Rialzista
Individua la fine di un trend rialzista o l’inizio di un trend ribassista.
Il punto 1 rappresenta il massimo di un andamento rialzista dei prezzi.
Il punto 2 individua il primo storno verso il basso da cui parte una nuova risalita.
Il punto 3 è quello di ripartenza del trend verso il basso.
Il segnale 1 2 3 rialzista è considerato valido quando dal punto 3 i prezzi hanno superato al ribasso il punto 2.
In entrambi i casi l’efficacia è maggiore quando l’arco temporale di formazione del segnale tecnico è ristretto.
La distanza dei punti non deve superare le due sessioni di trading, quindi non più di due giorni tra il punto 1 e il punto 2 e non più di due giorni tra il punto 2 e il punto 3.
Divergenza con l’RSI
Il segnale di divergenza viene individuato nella differenza dell’andamento dello spread e dell’RSI.
Cos’è l’RSI?
L’RSI (Relative Strange Index) è l’indice di forza relativa che individua situazioni di ipercomprato ed ipervenduto.
Al di sopra del livello di 70 l’RSI è in ipercomprato, significa che prevalgono i compratori.
Al di sotto del livello di 30 è in ipervenduto, in cui prevalgono i venditori.
Abbiamo quindi maggiori probabilità di successo se effettuiamo una vendita quando l’RSI si trova in ipercomprato e viceversa effettuando un acquisto in condizione di ipervenduto.
La divergenza con lo spread
Il vero e proprio segnale tecnico è composto dalla differenza tra il trend dello spread e l’andamento dell’RSI.
Siamo in presenza di una divergenza rialzista quando individuiamo sullo spread minimi decrescenti e sull’RSI minimi crescenti. Questo è un segnale di inversione per effettuare una operazione al rialzo.
Al contrario quando i massimi dello spread sono crescenti mentre i massimi dell’RSI sono decrescenti individuiamo una divergenza ribassista. Questo è un segnale di inversione per effettuare una operazione al ribasso.
Come per il segnale 1 2 3, più la distanza tra i minimi e i massimi è ristretta maggiore sarà l’attendibilità del segnale tecnico. Un ulteriore dettaglio da considerare è rappresentato dalla pendenza tra i due punti, che se maggiormente accentuata, identifica un segnale di divergenza più chiaro.
Parliamo di questi segnali anche nei nostri Corsi di Trading dedicati al Commodity Spread Trading, accessibili a tutti.