Rapporto Price to Earnings (P/E): cos’è? – Sommario:
Il Price to Earnings Ratio (P/E) rappresenta il rapporto tra il prezzo corrente di un’azione (o un indice) e l’utile prodotto per azione.
Si utilizza per comparare compagnie dello stesso settore o industria, per scoprire se il prezzo azionario è equo, sopravvalutato o sottovalutato.
Oggi, i valori medi complessivi attorno ai quali si aggirano i P/E delle aziende si trovano approssimativamente in un range tra 20 e 30. Se il prezzo è inferiore vuol dire che è sottovalutato, viceversa sopravvalutato.
Molti economisti e investitori esperti, come Graham e Siegel, hanno dimostrato che il P/E può essere predittivo. Infatti, essi hanno dimostrato che nel lungo termine i diversi P/E tenderanno sempre verso la media.
Price to Earnings Ratio: definizione e utilità nel mondo azionario
In questo articolo parleremo del Price to Earnings Ratio (P/E).
Questo è uno degli indicatori più popolari all’interno del mercato azionario, per verificare se il prezzo di un’azione è equo.
Qui di seguito spiegheremo cos’è più nello specifico, l’utilità e come si calcola. Inoltre, scopriremo anche i principi generali per fare trading utilizzando questo strumento.
Evidenzieremo anche i vantaggi e i limiti che caratterizzano questo importante indicatore.
Definizione di P/E Ratio
Il Price to Earnings Ratio rappresenta il rapporto tra il prezzo corrente di un’azione (o un indice) e l’utile prodotto per azione.
In poche parole, rappresenta il numero di anni necessario affinché un investitore rientri in possesso del proprio capitale investito nell’azienda.
Il prezzo corrente di un’azione è il prezzo di una sa azione di un’azienda, oppure il prezzo totale del paniere di aziende.
L’utile per azione rappresenta a sua volta il rapporto tra gli utili totali dell’azienda, o dell’indice, e il numero di azioni emesse.
Come vedremo, questo indicatore serve per valutare se il prezzo è giustificato, oppure è sopravvalutato.
Inoltre, è molto utilizzato anche per analizzare oltre che la singola azienda anche il sentiment di mercato riguardo la stessa.
Come calcolare il P/E Ratio
Per calcolare il P/E solitamente si utilizza l’ultimo utile riportato in bilancio dalla società di riferimento, o la somma degli utili dell’indice.
Per vedere come calcolarlo, di seguito faremo un esempio.
L’azienda X nell’ultimo anno ha prodotto un utile di 5 milioni di euro. Il numero di azioni totali emesse dalla stessa è di 10 milioni.
Per calcolare l’utile per azione si deve dividere l’importo degli utili totali per il numero complessivo di azioni:
5.000.000/10.000.000= 0.5. Questo importo è l’utile per azione. Inoltre, il prezzo di un’azione è di 8 euro.
Il P/E si calcola dividendo il prezzo corrente di un’azione dell’azienda X (8) per l’utile prodotto per azione (0.5). 8/0.5= 16.
Dunque, il Price to Earnings Ratio dell’azienda X è pari a 16.
Secondo questo indicatore, un investitore impiegherebbe quindi 16 anni per recuperare il capitale investito nell’azienda X.
Utilizzo e vantaggi del P/E Ratio
Innanzitutto, bisogna specificare che il P/E è utilizzato per comparare compagnie dello stesso settore o industria. Non deve essere considerato come valore assoluto, ma solo per confrontare un’azienda con i valori medi del suo settore.
Infatti, per ogni settore, o periodo storico, i valori medi sono diversi, e possono cambiare di anno in anno.
Di seguito elenchiamo i principali vantaggi del P/E Ratio:
- Statistica importante perché mette in comparazione il prezzo azionario con gli utili prodotti. Serve per scoprire se il prezzo azionario è equo, sopravvalutato o sottovalutato.
- Facilitare la comparazione tra aziende simili dello stesso settore.
- Semplice da reperire e calcolare, perché gli utili prodotti dalle aziende sono spesso disponibili, come anche il prezzo per azione.
- Approssimazione della salute di un’azienda, del grado di crescita e di rischio della stessa. Come vedremo, un prezzo più basso non vuol dire necessariamente più conveniente.
Come leggere il Price to Earnings Ratio
Ricapitolando, il P/E Ratio ci dice quanti anni impiegheremo per ritornare nell’investimento di una certa azienda.
Oggi, i valori medi complessivi attorno ai quali si aggirano le aziende si trovano approssimativamente in un range tra 20 e 30.
Dunque, se un’azienda ha un valore minore di 20 ci sono due possibilità:
- Ha aumentato gli utili
- Ha diminuito il prezzo azionario
Praticamente il prezzo è sottovalutato, quindi in teoria nella media più conveniente. Tuttavia, esso può anche indicare un pessimo sentiment di mercato, quindi scarsa fiducia degli investitori.
Se invece il valore del P/E supera i 30 vuol dire che le possibilità sono le seguenti:
- Il prezzo azionario è molto alto
- Gli utili sono diminuiti
Perciò, in questo caso il prezzo è sopravvalutato. Ci sono grosse aspettative dagli investitori, che credono in un futuro roseo dell’azienda. Di conseguenza, aumenterà la volatilità del titolo, come anche la sensibilità verso possibili decrescite di utili.
Trading con il Price to Earnings Ratio
Il Price to Earnings Ratio viene anche utilizzato nel trading, soprattutto nel lungo termine.
Molti economisti e investitori esperti, come Graham e Siegel, hanno dimostrato che il P/E può essere predittivo. Infatti, essi hanno dimostrato che nel lungo termine i diversi P/E tenderanno sempre verso la media.
Dunque, se il P/E Ratio è sotto la media, i rendimenti futuri saranno elevati nel decennio a seguire. Viceversa se il titolo è sopravvalutato.
Inoltre, esso è correlato ai rendimenti obbligazionari. Se questi diminuiscono maggiore sarà il P/E accettabile.
Come anticipato prima, in questo periodo storico il valore medio si aggira attorno i 22. È in continua crescita, infatti nel periodo tra il 1981 e il 1996 questo valore si aggirava attorno ai 17.5.
Naturalmente, non bisogna attenersi soltanto al P/E per valutare un’azienda. Infatti, come vedremo, talvolta questo indicatore può avere dei limiti, quindi non rappresentare il valore reale di un’azienda.
Limiti del P/E Ratio
Come anticipato pocanzi, anche questo indicatore presenta alcuni limiti:
- Sfasamento temporale tra gli utili dell’azienda e il prezzo azionario: spesso gli utili disponibili sono risalenti a molto tempo prima, quindi non aggiornati. Tuttavia, per rendere il P/E più attendibile possibile si utilizzano gli utili risalenti all’ultimo anno (Trailing P/E). In alternativa, si può fare la media degli utili basandosi sugli ultimi 5 anni.
- Gli utili possono non rispecchiare la salute dell’azienda: non sempre gli utili in bilancio corrispondono ad un aumento dei guadagni effettivi. Infatti, essi possono essere il frutto di particolari politiche aziendali. Per esempio, possono corrispondere a dei prestiti di denaro, che aumentano il debito interno.
- Non affidabile per aziende in forte crescita: un brusco aumento degli utili continuo e costante ne altera l’attendibilità. Infatti, esso è sensibile alle variazioni dell’utile per azione. Perciò, un’azienda può riscontrare un P/E molto alto, ma che può comunque dare grossi profitti per il futuro.
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Autore: Enrico Ciardo
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