Siamo a luglio e la nuova stagione delle trimestrali (in inglese earnings) sta per iniziare.
Cosa comporta? Elevata volatilità sulla maggior parte dei titoli americani e spesso opportunità di trading interessanti.
TRIMESTRALI: attenzione ai movimenti delle principali società quotate
La parola “attenzione” non deve spaventare, ma mettere in guardia.
I quattro principali periodi dell’anno (luglio, ottobre, dicembre e aprile), in cui le società americane sono obbligate a presentare i risultati trimestrali, riservano spesso delle sorprese.
Per noi trader e investitori e l’occasione per capire qualcosa i più sui principali titoli che teniamo sotto osservazione e per costruire qualche strategia che sfrutti la situazione in atto.
Io uso spesso questo sito per controllare il calendario delle trimestrali americane ma ne esistono molti altri ed è sempre importante fare un controllo da più fonti diverse.
La scorsa stagione, quella di aprile, ha portato a dei risultati sorprendenti, tra tutti spicca sicuramente Apple (AAPL) che è ha dichiarato ricavi sotto le aspettative per la prima volta dal 2003.
Fonte: Statista
Non solo Apple, anche Google, Netflix, Tesla, Microsoft, IBM, e non solo, hanno perso valore a causa di dati non rassicuranti.
Questa serie di ribassi su società così importanti hanno ovviamente inciso sugli indici di riferimento; tra tutti il più colpito è stato sicuramente il Nasdaq, il listino dei titoli tecnologici.
Vediamo graficamente quello che è successo.
Partendo dal grafico di Microsoft (MSFT) ho aggiunto l’andamento di Apple, del Nasdaq e dell’S&P500 ed è evidente come quest’ultimo sia calato decisamente meno rispetto agli altri strumenti considerati.
Gli earnings sono imprevedibili ed è impossibile sapere se gli utili delle maggiori società saranno in linea con le aspettative o meno ma, se avete una visione negativa del mercato, è evidente che è possibile operare puntando sul ribasso dell’indice maggiormente colpito in passato, il Nasdaq.
Nel grafico notiamo come nella stessa finestra temporale (fine aprile – fine maggio), l’indice Nasdaq (NDX) si sceso di quasi il doppio rispetto al’indice S&P500 (SPX).
Come potremo comportarci se il mercato dovesse di nuovo muoversi al ribasso a seguito di un gap down dei titoli più importanti?
Grazie allo studio della composizione dell’ETF del Nasdaq QQQ sappiamo che Apple e Microsoft sono le società più “pesanti” del paniere e possiamo agire di conseguenza.
Un’idea potrebbe essere quella di vendere opzioni CALL su QQQ sopra i massimi in area $111.
Viceversa, se avete una visione rialzista del mercato e vi aspettate un stagione delle trimestrali in ripresa, potrebbe essere una buona idea vendere PUT al di sotto dei minimi, almeno in area $101-102.
Ricordo che la vendita allo scoperta comporta potenziali perdite illimitate e pertanto è sempre consigliato proteggere la propria posizione con opzioni in acquisto, per limitare il rischio totale dell’operazione.