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Brexit: cos’è e cosa dobbiamo aspettarci dai risultati del voto

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L’estate è alle porte e quest’anno inizierà con una delle votazioni più importanti degli ultimi anni a livello europeo e non solo. Parliamo ovviamente del referendum sulla Brexit e delle conseguenze che seguiranno.

BREXIT: facciamo chiarezza

Prima di fare qualsiasi discorso personale è importante capire meglio di cosa stiamo parlando.

Con il termine Brexit si vuole indicare l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, un’istituzione con cui non è ai nato un gran feeling fin dai tempi in cui i britannici decisero di non adottare la moneta unica.

Non si può parlare, però, solo della Gran Bretagna ma bisogna fare un discorso molto più ampio, esteso a diversi paesi europei. L’euroscetticismo dilagante, in aumento a causa anche dei problemi legati all’immigrazione, fa si che se l’Inghilterra dovesse davvero uscire dall’Unione Europea potrebbe crearsi un effetto domino molto pericoloso per l’economia del nostro continente.

Facciamo un passo indietro e analizziamo come si è arrivati al referendum sulla Brexit..

Una delle promesse fatte da James Cameron in fase di campagna elettorale, prima di essere eletto nel 2015, fu proprio quella di convocare un referendum per dar voce al popolo britannico e al partito conservatore Ukip.

Lo scorso febbraio lo stesso Cameron ha negoziato specifiche condizioni a favore, o forse è meglio dire a non sfavore, della Gran Bretagna con il governo di Bruxelles ma molti ritengono che non sia stato fatto abbastanza per tutelare l’economia e i cittadini.

Ma perché la Gran Bretagna dovrebbe lasciare la Comunità Europea? E perché invece dovrebbe rimanere?

 

Perché la GB vorrebbe uscire dall’UE? Perché la GB vorrebbe restare nell’UE?
GB Commercio di beni & Esportazioni                                                                 

  • Senza l’UE, la Gran Bretagna potrebbe commerciare liberamente e fare affari con Cina, India e USA.
  • Un particolare problema per i sostenitori della Brexit è la Politica Agricola Centrale (PAC), che loro vedono come dispendiosa e costosa.
  • Nigel Farage (capo del partito conservatore Ukip) crede che la Gran Bretagna potrebbe puntare a un accordo con l’Unione Europea simile a quello della Norvegia, con accesso al mercato unico dell’UE, ma senza essere vincolati da leggi comunitarie, sull’agricoltura, sulla giustizia o sugli affari interni.
  • Se il negoziato fosse possibile, e lo è, sarebbe nell’interesse della Gran Bretagna stessa rianare all’interno della Comunità Europea.
UE Commercio di beni & Esportazioni

  • L’Unione Europea è in una posizione più forte rispetto al Regno Unito per negoziare accordi commerciali con i paesi non-UE.
  • Alcuni produttori hanno minacciato di lasciare il Regno Unito se deciderà di uscire dal mercato unico.
  • L’UE acquista oltre il 50 per cento delle esportazioni del Regno Unito (54 per cento delle merci, il 40 per cento dei servizi).
  • Oltre 300.000 aziende britanniche e il 74 per cento degli esportatori britannici operano in altri mercati europei.
  • Imprese americane e asiatich hanno costruito fabbriche in Gran Bretagna perché è nel mercato unico.
Tariffe roaming & viaggi 

I benefici potenziali potranno essere rinegoziati se il Regno Unito sarà solo.

Tariffe roaming & viaggi 

  • L’UE ha negoziato tariffe più basse per il roaming su telefonia mobile e minori commissioni delle carte di credito
  • Patente di guida europea
  • Voli aerei più economici e rimborsi quando i voli sono in ritardo o cancellati.
Libertà di lavoro / Diritti dei lavoratori

  • Gli accordi attuali potrebbero potenzialmente essere rinegoziati ed è possibile che le persone non potranno più recarsi liberamente in altri paesi dell’UE, lavorare o favorire gli scambi di studenti tra paesi (Erasmus).
  • Uscire dall’UE permetterebbe al Regno Unito di assicurarsi i migliori talenti globali.
  • Controllo delle frontiere
Libertà di lavoro / Diritti dei lavoratori

  • 4 milioni di cittadini britannici vivono in altri paesi dell’Unione.
  • Più di 14.500 studenti del Regno Unito hanno partecipato al programma di scambio Erasmus dell’Unione Europea nel 2012-13.
  • Le patenti di guida rilasciate nel Regno Unito sono valide in tutta l’UE.
  • L’UE ha introdotto numerose direttive che indubbiamente aiutano i lavoratori britannici e proteggere i loro diritti (pari opportunità, leggi anti-discriminazione, tutela dei lavoratori).
  • Circa 3,5 milioni di posti di lavoro britannici sono direttamente collegati alla partecipazione britannica nel mercato unico dell’Unione Europea.
Dal punto di vista del datore di lavoro, gli immigrati provenienti dall’UE tendono ad essere meglio istruiti dei cittadini del Regno Unito – circa il 32 per cento ha una laurea, contro il 21 per cento dei cittadini britannici. Dal punto di vista economico, le persone che si sono spostate tra i paesi dell’UE a partire dal 2000 hanno contribuito finanziariamente al Regno Unito il 34 per cento in più rispetto al loro costo.
Costi economici / Investimenti stranieri

  • Alcune stime suggeriscono che il costo economico totale di adesione all’UE è di circa l’11% del PIL annuale, circa £200 miliardi.
  • I “Brexiters” sostengono che questo denaro sarebbe stato speso meglio su nuove industrie britanniche e sulla ricerca scientifica.
  • Il mercato globale dell’Unione Europea potrebbe richiedere anni per essere completato, creando incertezza nel frattempo.
  • Il Regno Unito è meno attraente come gateway per l’Europa, come base per i quartieri generali aziendali e come location per gli investimenti dall’Europa.
UE Benefici economici

  • L’UE è uno dei mercati più grandi del mondo, rappresenta il 25% del PIL mondiale.
  • È anche il più grande partner commerciale del Regno Unito. Attualmente, il 45% delle esportazioni del Regno sono verso l’UE, mentre il 50% delle importazioni sono dall’UE.
  • La loro adesione all’UE li rende una destinazione più attraente per gli investimenti esteri. Nel 2012, hanno ricevuto circa £937 miliardi di Investimenti Diretti Esteri (IDE), mentre il 50% degli IDE del Regno Unito è connesse all’UE.
GB servizi di compravendita

  • I servizi finanziari con sede nel Regno Unito perderebbero il loro “passaporto unico” per operare nei mercati dell’UE.
  • Il Regno Unito sta perdendo influenza nel caso rimanga o no nell’UE perché gli altri stati si stanno muovendo verso una più stretta integrazione finanziaria e fiscale.
  • Il Regno Unito è in costante lotta contro il regolamento dell’UE che potrebbe svantaggiare la città di Londra.
  • Al di fuori dell’UE, il Regno Unito potrebbe avere successo con i paesi extra-UE.
UE servizi di compravendita

  • I servizi finanziari con sede nel Regno Unito manterrebbero il loro “passaporto unico” per operare nei mercati dell’UE.
  • Per accedere ai mercati europei, alle imprese del Regno Unito verrebbero confermare le normative comunitarie.
  • C’è molto da guadagnare nel rimanere nel “mercato unico”.
  • Le istituzioni dell’Eurozona stanno cercando di portare più commercio su valuta euro all’interno dell’area europea. Fuori dall’Unione Europea, la Gran Bretagna difficilmente riuscirà ad impedirlo.
GB Burocrazia 

  • La maggior parte dei “Brexiters” vedono gli oneri burocratici dell’UE come eccessivamente regolamentati.
  • Lasciare L’UE permetterebbe alle autorità governative e finanziarie britanniche di progettare un quadro normativo più adatto alle loro esigenze.
UE Burocrazia

  • Anche se i processi possono essere lunghi, consentono libertà di movimento e la possibilità per le piccole imprese di espandersi in tutta Europa facilmente.
UK Nessun posto a tavola

  • Il problema di basare il rapporto con l’UE sul modello norvegese, è che la Norvegia, è ancora soggetta alle leggi e normative UE – con l’eccezione della PAC. Questo è il prezzo che paga per l’accesso al mercato unico.
  • In ogni caso pur seguendo le regole dell’Unione Europea non ha il potere per influenzarne le decisioni.
EU Nessun posto a tavola

  • Se rimanessero nell’Unione Europea  continuerebbero ad avere la possibilità di dire la propria su regolamenti e decisioni.
Immigrazione – Controllo delle frontiere in GB

  • Controllo più stretto alle frontiere, vedi dati sotto.
  • 2013: 530,000 immigrati in GB.
  • 2014: 624,000 immigrati in GB.
    • 292.000 dei 624.000 sono venuti da fuori dall’UE (dentro o fuori dell’Unione europea, hanno il controllo della situazione).
    • 251,000 dei 624,000 sono arrivati dall’UE (se sono all’interno dell’Unione non hanno controllo della situazione).
  • I britannici non saranno più in grado di studiare con facilità, lavorare o risiedere nei paesi dell’UE..
  • I britannici non avranno più diritto all’assistenza sanitaria gratuita nell’UE.
Immigrazione – Spostamenti nell’unione europea

  • Attualmente visitare, studiare e lavorare in un altro paese dell’UE è molto semplice.
  • Diritto alla circolazione e alla residenza.
  • Diritto all’assistenza sanitaria gratuita.
  • Diritto ai benefici delle leggi della Comunità Europea.

 

Detto questo, è bene considerare che anche se la Brexit si verificasse realmente servirebbero almeno due anni per negoziare i termini dell’uscita dall’Unione Europea, periodo nel quale la Gran Bretagna dovrà comunque sottostare alle leggi dell’UE.

Ma dal punto di vista degli investimenti, cosa dobbiamo aspettarci dai risultati del referendum sulla Brexit?

BREXIT  – SI

Azioni e bond saranno gli strumenti più colpiti mentre dollaro e oro, il cui prezzo è già salito molto nell’ultimo periodo – GLD -, forniranno rifugio. Attenzione però, perché potremmo assistere a una svalutazione dell’euro proprio nei confronti del dollaro. Anche in caso vogliate “proteggervi” con l’acquisto di oro non sbilanciate troppo il vostro portafoglio.

La volatilità dominerà i mercati e si dovrà stare molto attenti alla sterlina che subirà un’ulteriore svalutazione a causa delle forti vendite sulle azioni UK e sulla fuga di investitori e società. La possibilità che il cambio sterlina/dollaro torni in area 1,35 non sono così basse (minimi 2009).

Un consiglio potrebbe essere quello di restare sui corporate bond denominati in euro, possibilmente tra quelli inseriti nei piani di acquisto della BCE.

 

BREXIT – NO

I mercati europei, nelle ultime settimane fortemente penalizzati, tornerebbero a salire, anche con rendimenti a doppia cifra, per la rinnovata fiducia nell’economia europea. I settori finanziari e assicurativi ne trarrebbero particolarmente vantaggio.

Saranno premiati i titoli di stato dei paesi periferici, come l’Italia, e anche i titoli denominati in sterline tornerebbero ad essere interessanti. Meno quelli denominati in dollari e Yen.

Una vittoria del no porterebbe l’euro a riprendere forza nei confronti del dollaro e, ovviamente, gioverebbe alla sterlina che potrebbe tornare sui massimi in area 1,48.

Per quanto riguarda l’oro potremmo assistere a un calo della richiesta con conseguente discesa dei prezzi nuovamente in area 1200.

 

Venerdì vi aggiorneremo sulla situazione e analizzeremo come poter operare al meglio per sfruttare i movimenti di mercato che verranno a crearsi.

 

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Scritto da Il Team di AB

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