Oggi parleremo di Analisi Tecnica, la madre delle analisi, indispensabile per ogni investitore per stabilire se il titolo è ideale o no per poterci operare.
ANALISI TECNICA: un mondo vasto
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In questa sessione abbiamo l’onore di avere a disposizione un Top Trader di Alpha4All, esperto di analisi tecnica, che ci accompagnerà sia all’interno sia del Trading Club che dell’Investors Club, benvenuto negli studi di Assistenza Brokers!
Partiamo subito col dire che il mondo dell’analisi tecnica è il più vasto e ricco di contenuti e, non tralasciamolo, in continua evoluzione col mercato.
Per questo motivo, sono presenti moltissime correnti di pensiero, moltissimi studi, ovviamente tutto ciò può portare a confusione in materia. L’obiettivo di questo appuntamento è di fare chiarezza, fare mente locale, e scegliere un corretto metodo.
Iniziamo con una verità scomoda: quante volte abbiamo individuato un testa e spalle, un rettangolo o una qualsiasi figura ed essa non ha rispettato le tue previsioni? Perché non è andata come volevi?
Gli errori più comuni
Partiamo da un errore comune, forse il più grande errore per gli analisti: vedere delle situazioni di mercato dove non esistono! Noi ci ostiniamo a voler trovare il movimento perfetto, l’acquisto sui minimi storici per fare i milioni in 2 giorni. Non è cosi: altrimenti Davide e tutti voi ascoltatori, saremmo su un’isola tropicale a berci cocktail.
La verità è che i mercati sono oggetto di studio, una professione a tutti gli effetti ed abbiamo ogni giorno bisogno di essere educati. Sapete perché il 90% degli investitori perde sul mercato? Perché prendono i mercati come una scommessa, ecco quelle andiamo a farle su William Hill.
Come prima cosa, a prescindere dal titolo preso in analisi, dobbiamo creare un ambiente di lavoro ideale. Collegandoci agli errori comuni, sai perché spesso le nostre figure non si verificano? La risposta sta in due parole: periodo temporale.
Quando analizziamo un titolo, partiamo dal lungo periodo, da candele settimanali, per poi andare sempre nel breve. Le percentuali che un movimento si verifichi devono essere prima individuate nel lungo periodo, per poi essere confermate nel breve.
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