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Guida all’analisi fondamentale nel trading – Parte 1

analisi fondamentale nel trading
analisi fondamentale nel trading

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Carissimi lettori,

riprendo da dove ci eravamo lasciati nel mio precedente articolo, proseguendo la trattazione relativa all’analisi fondamentale di una società.

Nell’articolo precedente abbiamo iniziato ad esaminare le macro-aree di interesse dell’analisi fondamentale, importantissime per iniziare a valutare se il prezzo di mercato del titolo è congruo allo stato di salute della società.

Per ricapitolare, le macro-aree di analisi fondamentale sono le seguenti:

  • analisi patrimoniale
  • analisi economica
  • analisi finanziaria.

 

Nello specifico, in questo articolo analizzerò:

  1. un indice di solidità patrimoniale,
  2. un indice di redditività,
  3. un indice di liquidità.

 

Gli indici che andremo ad esaminare potranno essere utilizzati per l’analisi dei titoli che stai monitorando o che hai in portafoglio.

 

Indice di solidità patrimoniale (analisi patrimoniale)

L’indice di solidità patrimoniale che analizziamo ora è un indice che mette in rapporto l’indebitamento finanziario netto della società con il proprio patrimonio netto.

Tale indice prende il nome di “Debt Ratio” ed è un indice di composizione, che esprime il grado di dipendenza dell’azienda dalle entità di finanziamento esterne alla società oggetto di analisi.

Le entità di finanziamento esterne possono essere:

  1. sistema bancario;
  2. mercato dei capitali;
  3. altri soggetti finanziari.

 

Debt Ratio = indebitamento finanziario netto/patrimonio netto

 

L’indebitamento finanziario netto è determinato dal totale dei debiti finanziari onerosi al netto delle liquidità della società oggetti di analisi (cassa + banca).

L’analisi di tale indice è molto importante, poiché nel caso in cui non rientrasse nei parametri che più avanti vedremo, l’azienda potrebbe avere dei problemi strutturali.

Nonostante non abbia senso individuare un valore obiettivo uguale per ogni azienda, in quanto il grado di dipendenza da terzi è in funzione anche della redditività e del tasso di sviluppo, in ogni caso identifichiamo quei valori a rischio, che, se superati, potrebbero rappresentare per l’azienda un motivo di crisi:

  • Debt Ratio < 0,50 –> Situazione positiva
  • Debt Ratio = 1      –> Situazione marginale, che consente l’uso della leva finanziaria (l’utilizzo di capitale di terzi per sostenere la crescita dell’azienda)
  • Debt Ratio > 1      –> Situazione negativa

 

Indice di redditività (analisi economica)

In questo articolo iniziamo ad introdurci all’analisi della redditività aziendale, esaminando uno degli indicatori di redditività più importanti: il ROI (Return On Investment).

Il Roi mette in relazione l’utile operativo con il capitale investito.

 

ROI = Utile operativo / Capitale investito

 

Il Roi misura il ritorno dagli investimenti. Dalla sua lettura è possibile avere indicazioni sulla capacità dell’azienda di far fruttare il capitale investito, attraverso l’attività caratteristica.

Questo ci dà anche una visione indispensabile della capacità della società di creare ricchezza, che può essere la base per il sostentamento dell’azienda nel tempo, grazie appunto alle sue potenzialità reddituali.

Il Roi è considerato soddisfacente se il suo valore è maggiore del costo medio del denaro, inteso come la media:

  • dei tassi a lungo termine di un investimento a rischio;
  • dei tassi a breve di un investimento privo di rischio.

 

Se il valore del Roi fosse inferiore alla media dei tassi a breve di un investimento privo di rischio, la remunerazione dei capitali di terzi eroderebbe notevolmente la redditività del capitale proprio.

Pertanto valori positivi sono:

Roi > media dei tassi a lungo termine di un investimento a rischio

Roi > media dei tassi a breve di un investimento privo di rischio

ok_analisi fondamentale

Indice di liquidità (analisi finanziaria)

La liquidità di un’azienda è molto spesso la risultante:

  • della redditività aziendale;
  • dei tassi di sviluppo;
  • della struttura delle fonti di finanziamento utilizzate.

 

È pertanto fondamentale esaminare la capacità di un’azienda a procurarsi il denaro necessario a fronteggiare le passività a breve termine, in relazione alla loro scadenza.

Sulla base di questa esigenza, in questa sede analizziamo l’Indice di Liquidità Corrente (“Current Ratio”).

L’Indice di Liquidità Corrente è dato dal rapporto tra le attività correnti e le passività correnti.

Le attività correnti dovrebbero essere sempre maggiori o, almeno, uguali alle passività correnti!

Pertanto:

Current Ratio = Attività correnti / Passività correnti

E il risultato sarà positivo se:

Current Ratio > 1

ok_analisi fondamentale

In quanto indica la capacità dell’impresa di pagare i debiti che scadono nel breve termine con il denaro esistente e con gli incassi programmati nello stesso periodo.

 

Esempio di analisi fondamentale

Procediamo adesso ad analizzare gli indici che abbiamo esaminato attraverso un esempio.

Ipotizziamo una società che abbia i seguenti dati di bilancio in mln di € (dati puramente teorici a fini didattici).

 

Dati dello Stato Patrimoniale:

Cassa:  € 10

Banca: € 5.000

Crediti a breve termine verso clienti: € 3.000

 

Capitale Investito:  € 4.000

Patrimonio netto:  € 5.000

Debiti vs banche a medio/lungo termine: € 7.000

Debiti a breve verso fornitori: € 1.000

 

Dati di Conto Economico:

Ricavi operativi: € 14.000

Costi operativi:  € 13.000

 

Media dei tassi a lungo termine di un investimento a rischio: 7%

Media dei tassi a breve di un investimento privo di rischio: 2%

 

Risultato indici analizzati:

Debt Ratio = (7.000-10-5.000)/5.000 =  1.990/5000 = 0,398

Il Debt Ratio esprime in questo caso una situazione di solidità patrimoniale molto buona!

 

ROI = (14.000-13.000)/4.000 = 1.000/4.000 = 0,25 = 25%

Il Roi indica un ritorno sull’investimento da parte della gestione caratteristica ottimo!

 

Current Ratio = 3.000 / 1.000 = 3

Il Current ratio indica una elevata capacità dell’impresa di pagare i debiti che scadono nel breve termine con il denaro esistente e con gli incassi programmati nello stesso periodo.

 

Nel prossimo articolo continueremo nella nostra analisi, affiancando ulteriori elementi che valutino l’andamento dell’azienda nel tempo e non solo sulla basa dei dati puntuali (cioè statici).

 

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Scritto da Il Team di AB

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